Convegno organizzato nell’ambito della 16a edizione di "Percorsi d’arte tra ambiente e tradizione".
Riprese video e montaggio a cura di Gianluca Dotti: link
La storia del “Barchessone vecchio” è pienamente inserita in quella delle Valli di Mirandola, territorio abitato fin dall’antichità e che, tra le vicissitudini attraversate, ha vissuto anche l’esperienza del terremoto del 2012. Il recupero dell’edificio, iniziato alla fine degli anni ’90, ha visto la trasformazione del Barchessone da edificio preposto all’allevamento dei cavalli a luogo per attività pubbliche: una sala polifunzionale al piano terra e un Centro di educazione alla Sostenibilità al piano superiore.
La serata del 12 maggio 2019 ha visto quattro relatori intervenuti ognuno su un aspetto delle vicende di questo manufatto e del suo territorio.
L’arch. Lucia Burroni aprirà la serata con l’esposizione delle ricerche sui barchessoni compiute negli anni ‘80 con l’arch. Fabio Reggiani.
Segue un excursus sugli aspetti storico-ambientali delle Valli e dei dossi a cura del prof. Mauro Calzolari.
I presenti hanno poi ascoltato la testimonianza del prof. Loredano Greco, che racconta quando al Barchessone c’erano i butteri e il “V Centro di Allevamento Quadrupedi” dell’Esercito Italiano.
Gli ultimi lavori di restauro sono stati infine al centro della relazione dell’arch. Simona Muzzi, direttrice di tali interventi.
Ripercorrere la storia del Barchessone vecchio e quella delle Valli è l’occasione per ricostruire il lungo e non sempre semplice rapporto di una comunità col proprio territorio. Le bonifiche antiche, il parziale abbandono nel Medioevo, la riqualificazione alla fine del secolo scorso, la ricostruzione post-sisma: sono tutte testimonianze della capacità di trasformazione ed evoluzione di una realtà viva, in grado di ridare significato a un monumento dotato sia di funzioni simboliche che pragmatiche.