Abstract:
"A distanza di un anno dal sisma del maggio 2012 che ha colpito le province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna, l’Ires Emilia-Romagna ha effettuato una ricerca “sul campo” – recandosi direttamente per alcuni giorni nelle zone terremotate, in particolare nel territorio modenese che ha fatto registrare i danni maggiori – al fine di comprendere come il mondo del lavoro (imprese e lavoratori), le istituzioni, le parti sociali, la società civile, ecc. abbiano fatto fronte all’emergenza terremoto, sia nella fase più acuta, sia in quella immediatamente successiva, come stia procedendo la ricostruzione post-sisma e su quali risorse e capisaldi si stiano ponendo le basi per uno sviluppo innovativo che faccia tesoro delle capacità messe in campo dalla comunità locale nella reazione agli eventi catastrofici subiti. Tentare di realizzare una ricostruzione “dal basso”, inevitabilmente senza pretese di esaustività, di quanto avvenuto nel periodo dell’emergenza, di quanto si sta realizzando per sostenere la ricostruzione dopo il sisma per ritornare alla “normalità” e di come l’attivismo locale ha percepito l’intervento “esterno”, dal livello commissariale, a quello governativo, a quello dei livelli non territoriali delle istituzioni e organizzazioni del tessuto economico e sociale del territorio: questo, in estrema sintesi, l’obiettivo che il gruppo di ricerca si è posto nell’intraprendere il percorso di analisi. E il terremoto, non va dimenticato, impatta su un territorio che vantava un sistema economico ricco (pari al 2% del Pil nazionale) ma che si stava confrontando, da diversi anni, come il resto del paese, con la grave crisi globale. Il Rapporto si apre con l’analisi dell’impatto economico e occupazionale del sisma sull’economia regionale e, in particolare, sui comuni colpiti dal terremoto. I comuni colpiti dal sisma sono individuati da tre provvedimenti, due di carattere nazionale e uno di carattere regionale, che rappresentano diverse tipologie e intensità di coinvolgimento. Il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 01/06/2012 identifica 53 comuni coinvolti (in EmiliaRomagna) nel sisma per i quali si resero disponibili agevolazioni fiscali e sospensioni di adempienze fiscali, il DL 74/2012 del 06/06/2012 all’art.3 individuava 33 comuni (sempre in Emilia-Romagna) per i quali la protezione civile aveva certificato la presenza di danni strutturali agli edifici, e il Protocollo d’Intesa, sottoscritto il 24/05/2012, fra il Commissario Straordinario e il Tavolo di monitoraggio del “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” che, individuando 97 comuni coinvolti, portava l’elenco al totale di 101 comuni (v.tab.1) e definiva come “cratere ristretto” l’area occupata dai comuni di cui al DL 74/2012, “cratere” l’area suddetta integrata dai territori dei comuni di cui al DM del 01/06/2012 e “fuori cratere” l’area dei comuni interessati dal Protocollo d’intesa del 24 maggio con l’esclusione dei comuni del “cratere”. Il rapporto di analisi concentra la propria attenzione sul territorio definito come “cratere ristretto”, tuttavia nelle analisi di impatto economico si farà riferimento occasionalmente anche ai concetti di “cratere” e di “fuori cratere” quando si dovrà determinare la dimensione complessiva dell’effetto economico del sisma sull’economia regionale, mentre si farà riferimento al “cratere” anche nella valutazione dell’impatto sui posti di lavoro perduti e nella valutazione del comportamento del sistema bancario."